XXXIII DOM. T.O. – B – 18 NOVEMBRE 2018
«Sappiate che egli è vicino» (Mc 13,29)
I toni apocalittici di questo vangelo ci ricordano che sta per arrivare la fine dell’Anno liturgico, a cui seguirà, con il Tempo di Avvento, l’inizio del nuovo. Ma più in profondità, questo testo e gli altri simili che troviamo nelle ultime domeniche del Tempo Ordinario, ci vogliono ricordare un elemento essenziale della nostra fede cristiana: il Signore sta tornando, ormai «è alle porte»!
Fin dal momento dell’Ascensione, quando Gesù è tornato nella gloria della Trinità, i suoi discepoli sono in attesa del giorno in cui, come promesso, egli tornerà per portarci con sé. Non sappiamo quando verrà quel momento, ma sappiamo che è vicino, che potrebbe essere anche oggi. La prima reazione che il battezzato dovrebbe avere davanti a questa certezza di fede è il desiderio di farsi trovare pronto, di essere ammesso tra coloro che il Signore vorrà portare nella misteriosa ma straordinaria sorte dell’eternità, dove insieme con lui, immersi nella vita senza fine della sua natura divina, tutto sarà perfetto.
In questo senso sono da leggere gli elementi catastrofici che il vangelo indica come segnali dell’imminenza di quel giorno: come indicatori della speranza per un domani nuovo e drasticamente migliore insieme a Cristo. Alleniamo lo sguardo a cogliere nella quotidianità i segni della sua venuta, come le foglioline nuove del fico che indicano l’affacciarsi dell’estate, in modo di sentire sempre forte dentro di noi il desiderio di esser pronti ad accoglierlo.