XXXI DOM. T.O. – B – 4 NOVEMBRE 2018
«Non sei lontano dal regno di Dio» (Mc 12,34b)
Emblematico che il primo comandamento secondo Gesù sia perentoriamente: «Ascolta Israele!». L’ascolto anzitutto, l’apertura degli orecchi ma soprattutto del cuore, perché quello che sentiamo sia vagliato e, quando viene da Dio, accolto come degno della nostra fede. Non per niente Ascolta Israele – Shemà Israel – è tutt’ora il cuore della preghiera quotidiana del popolo ebraico; non esiste comandamento che abbia effetto nella vita del credente senza che prima vi sia la disposizione all’ascolto. L’uso del verbo singolare ascolta consegue l’utilizzo del nome collettivo Israele, che indica il Popolo di Dio al completo, ma l’insistenza singolare dei comportamenti che segue – «con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, con tutta la tua forza» – fa pensare ad un comando molto personale. Significa che la disposizione all’ascolto è qualcosa che ognuno deve personalmente adottare come atteggiamento costante per cogliere il vero comandamento del Signore, amare. Non c’è amore senza ascolto sincero dell’altro.
Lo scriba del vangelo riconosce la bontà della risposta di Gesù e si sente dire da lui: «Non sei lontano dal regno di Dio». Quello verso il Regno è un cammino che dura tutta la vita degli uomini, non è qualcosa di puntuale, raggiunto una volta per tutte, soltanto alla fine la nostra vita dimostrerà se con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza saremo riusciti ad amare il Signore; quello che Gesù chiede allo scriba e anche a noi è anzitutto di ascoltare il suo appello e metterci in cammino, camminare lungo questo viaggio verso la meta del regno eterno.