XXVII DOM. T.O. – B – 7 OTTOBRE 2018
«A chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio» (Mc 10,14b)
Dura la reazione di Gesù quando gli apostoli cercano di allontanare i bambini da lui! Proprio loro, proprio coloro che solitamente riteniamo incapaci di comprendere a pieno sono i perfetti interpreti del messaggio evangelico e della rivelazione divina.
Prima dell’avvento di Cristo, la durezza del cuore umano aveva finito per edulcorare la parola di Dio e la Legge di Mosè, ma con Cristo l’umanità si è trovata di fronte ad una svolta obbligata: il recupero del disegno originario di Dio. Ciò che importa a Gesù è quanto «dall’inizio della creazione» Dio aveva progettato per l’uomo, non c’è più spazio nella nuova Alleanza, sancita nel suo sangue, per la durezza del cuore; non è più possibile piegare la legge divina al capriccio o alla debolezza umana.
Ora davanti al mondo si staglia il vessillo del risorto, che ci ricorda come la forza per riscoprire e vivere l’immagine originaria dell’uomo venga da lui solo. In ogni situazione della vita, anche la più dolorosa, non possiamo indurire il nostro cuore chiudendolo all’azione della grazia, non possiamo cioè pensare di risolvere da soli, a modo nostro, i nostri problemi. Ci siano di esempio i bambini, emblema della creatura che si affida totalmente ad altri, che riconosce il bisogno dell’aiuto altrui in ogni circostanza e che lascia che sia chi è più grande a tracciare per lei la strada. Facciamo in modo che il Signore Gesù non debba indignarsi anche davanti a noi e lasciamo che la nostra anima torni bambina, affidandosi totalmente a lui.