XXI DOM. T.O. – B – 26 AGOSTO 2018
«Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68b)

Ecco l’ultimo intervento nell’anno liturgico del Discorso sul pane di vita di Giovanni, dalla prossima domenica torneremo ad ascoltare il Signore attraverso il vangelo di Marco.
In queste battute finali tra Gesù e gli ascoltatori emerge la durezza di quanto il Maestro sta insegnando. Non sono più i farisei o altri oppositori di Gesù a faticare nell’ascolto, questa volta sono i suoi, sono coloro che fin lì lo seguivano, sono alcuni tra i discepoli che dicono: «Questa parola è dura!». Il messaggio del suo corpo donato, della vita sacrificata per la redenzione degli uomini, dell’unica via di salvezza attraverso la com-unione con lui sembra essere eccessivo. Anche tra chi in partenza aveva deciso di dargli fiducia qualcuno non riesce a spingersi fino a questo punto. Il Vangelo intero – non soltanto il discorso riguardante l’Eucaristia – indica una via difficile da percorrere, impossibile senza l’intervento e l’azione di Dio, che attira a sé chi ha fede in lui.
Anche noi siamo inseriti nell’insieme dei discepoli di Gesù. Dobbiamo chiederci se la sua parola ci spaventa, se ci scandalizza, se abbiamo scelto lo Spirito che dà la vita o se la carne – la nostra umanità mondana – è per noi un limite nell’accoglienza della via della salvezza. Anche noi possiamo entrare a far parte dei discepoli che «da quel momento tornarono indietro e non andarono più con lui» oppure essere dalla parte di Pietro, che ha ben capito come, dopo aver incontrato Gesù, non esista un luogo migliore in cui stare e dire insieme a lui: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna».