XV DOM. T.O. – B – 15 LUGLIO 2018
«Gesù chiamò a sé i Dodici» (Mc 6,7)
Così come Gesù fin dagli inizi della sua attività pubblica – all’inizio del Vangelo di Marco – chiama i dodici uomini che si è scelto perché stiano con lui, nel nostro Battesimo anche ognuno di noi è stato scelto e chiamato a seguirlo per diventare discepolo e annunciatore del messaggio della salvezza. Solo se siamo consapevoli di questa elezione particolare che Gesù ha voluto per noi possiamo lasciare che il vangelo di questa domenica ci dica qualcosa per la vita di ogni giorno.
Prima dell’invio a testimoniare quello che per primi hanno ascoltato, i dodici vengono per la seconda volta chiamati a sé dal Maestro. Gesù vuole che di nuovo sentano la vicinanza con lui, che come all’inizio si sentano amati e provino il calore della sua amicizia, perché sa che in questo modo non dimenticheranno strada facendo qual è la loro missione e soprattutto qual è l’origine della loro testimonianza. Torniamo anche noi all’abbraccio iniziale con Gesù ogni volta che stiamo per intraprendere un tratto di cammino nuovo e anche ogni mattina quando svegliandoci affrontiamo la nuova giornata che sta iniziando. Chi ha ben chiaro il punto di partenza difficilmente perderà l’orientamento nel suo procedere, al contrario, avrà sempre chiara la meta davanti a sé!
In Gesù che chiama a sé i dodici si trova anche la plausibilità della sua indicazione sull’occorrente per il viaggio: «nient’altro che un bastone». Se siamo pieni di Gesù non abbiamo bisogno di nulla in più. Non siamo invitati oggi al pauperismo ideologico ma a rinsaldare in noi il fondamento di Cristo, l’unica risorsa indispensabile per il viaggio della vita di ogni uomo