ASCENSIONE DEL SIGNORE – B – 13 MAGGIO 2018
«Agiva insieme con loro» (Mc 16,20)
Pensare all’evento dell’ascensione potrebbe farci credere che il Signore Gesù, conclusa la sua esperienza terrena, sia tornato da dove era venuto, chiudendo così quella breve parentesi nella quale avrebbe lasciato un insegnamento nuovo per la vita dei credenti. In verità le cose non stanno esattamente in questo modo. La natura umana assunta dal Verbo divino nell’incarnazione resta una realtà sempre attuale e destinata a non concludersi mai. Gesù continua ad essere il Dio fatto uomo, anche ora che è tornato alla destra del Padre.
La risurrezione e l’ascensione non marcano una distanza sempre più incolmabile tra noi e Dio ma, al contrario, inaugurando la vita nuova della Pasqua, aprono ad ogni uomo e donna l’accesso a tale novità. Tornato nei cieli, Gesù continua ad essere presente nella storia del mondo, non più soltanto nella Palestina di due millenni fa ma in forma capillare in ogni luogo e tempo in cui nuovi battezzati accolgono il suo invito e i credenti celebrano il memoriale della sua morte e risurrezione nell’Eucaristia.
La strabiliante opera di diffusione del cristianesimo, che nei primi decenni dopo l’ascensione ha visto il suo periodo di maggiore espansione, è concepibile soltanto se considerata sotto la guida dello Spirito Santo e se sappiamo cogliere la presenza di Gesù stesso nell’annuncio della Chiesa. A partire da questa grande verità, ognuno di noi deve sentirsi partecipe del compito di portare il Vangelo in tutto il mondo avendo fiducia nella presenza efficace di Gesù, che nelle nostre parole e nelle nostre opere continua ad operare per proporre la via della vita vera ad ogni uomo e donna indistintamente.