PASQUA DI RISURREZIONE – B – 1 APRILE 2018
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI 20, 1-9    «E VIDE E CREDETTE» (GV 20,8)

Il Signore è risorto! Nella sua Pasqua Gesù ha attraversato e sconfitto la morte, inaugurando la vita risorta, che ha promesso anche agli uomini di tutti i tempi che vorranno credere nel suo Vangelo. Il mistero del santo Triduo pasquale ci ha lasciati davanti a questo straordinario evento e a questa grande speranza di vita.
Ma non c’è niente di automatico in tutto questo, come non c’è stato per i primi testimoni della risurrezione. Santa Maria Maddalena, san Giovanni apostolo e San Pietro hanno dovuto mettersi in movimento. Dopo gli eventi della Pasqua, che con la Passione avevano fermato il tempo e bloccato lo slancio evangelizzante della vita col Gesù terreno, devono ora rimettersi in cammino.
E non certo per una passeggiata tranquilla sul lungolago. Questo vangelo è animato da grande frenesia che viene soprattutto dalla corsa della Maddalena e dalla corsa dei due apostoli. Dalla fuga della donna presa dal panico perché «hanno portato via il Signore dal sepolcro»; dalla brusca frenata di Giovanni che, pur arrivando per primo, vede «i teli posati là» ma, timoroso, non entra nel sepolcro; da Pietro che entra deciso, seguito a questo punto anche da Giovanni che, finalmente, «vide e credette».
L’annuncio della Pasqua richiede a tutti noi di metterci in movimento, di correre per vedere e credere nella risurrezione del Signore, segno dell’avvenuta cancellazione del male che fino a quel momento aveva tenuto l’uomo incatenato. Dobbiamo sentire l’urgenza di portare quello che abbiamo celebrato nelle nostre chiese dentro la nostra vita, di interiorizzare il dono che abbiamo ricevuto perché la promessa di eternità influisca realmente sulle scelte della nostra vita. Restare fermi dopo la Pasqua significa lasciarla passare con indifferenza, significa non credere che sia stato l’evento più importante di tutta la storia del mondo, significa bloccarne l’efficacia a favore di nuovo del ripiegamento su noi stessi, significa rifiutare la vita che il Cristo ci ha guadagnato.
La gioia e il fervore del Cristo risorto, vincitore della morte, sia stimolo e fonte per la crescita spirituale e umana di tutti noi!
Questo è il più sincero e vero augurio di buona Pasqua!