V DOM. QUARESIMA – B – 18 MARZO 2018 DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI 12,20-33

«Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (GV 12,32)
Alcuni greci si avvicinarono a Filippo con quella richiesta: «Vogliamo vedere Gesù». Anche gli uomini che non appartengono a Israele sono attratti dalla predicazione e dai gesti che Gesù andava compiendo in giro per la Palestina e lo cercano, vogliono almeno vederlo, per capire quale stranezza o particolarità possiede quell’uomo per poter fare e dire quello che dice e fa.
E allora Gesù si offre alla vista di tutti. Si mette in un luogo sopraelevato per essere ben visibile anche a distanza e afferma che da quel luogo non soltanto un gruppetto di greci incuriositi ma tutti saranno attratti a lui. Sappiamo bene che questo trono su cui sale Gesù è la croce. Dalla croce tutti gli uomini sono attirati a Cristo, perché su quel legno Egli ha preso su di sé il peccato di tutti, nessuno escluso. Tutti sono attratti da Gesù non per la curiosità suscitata dai suoi gesti miracolosi ma per l’ignobile fine del condannato a morte che, innocente, lui ha subito senza ribellarsi. Anzi, al contrario: l’ha subita offrendosi volontariamente proprio per realizzare l’universale attrazione del genere umano verso la salvezza.
Anche noi sentiamoci attratti dalla croce di Cristo. Anche per i nostri peccati egli è stato inchiodato e lasciato morire, come il chicco di grano caduto in terra. Sentiamoci attratti sapendo che la contemplazione del suo corpo morente innalzato porta in noi il suo frutto nella risurrezione alla vita nuova.
La santa Pasqua sia anche per noi, che siamo attratti da Gesù, un cammino verso la morte; l’imprescindibile passaggio per portare abbondante frutto vivo nel mondo che ci circonda.