“Ascoltatelo”    TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17, 1-9)
La festa del 6 agosto, la Trasfigurazione del Signore, irrompe quest’anno nel ritmo delle domeniche del tempo ordinario, prevalendo su di esse e costituendo anche per noi, proprio come per Pietro, Giacomo e Giovanni, una sorta di sospensione, una “finestra” che si apre sulla Pasqua e si richiude per farci tornare alla quotidianità.
In effetti, occorre leggere questa pagina tenendo presente ciò che subito la precede nel Vangelo di Matteo (e che noi leggeremo tra poche domeniche): Gesù annuncia la sua imminente passione, la sua croce, e i discepoli, che hanno riconosciuto in lui il Cristo, accettano questo destino con molta perplessità. Non hanno ancora compreso, infatti, come la croce possa nascondere anche la gloria, la vita. Per questo Gesù fa loro sperimentare un “anticipo” della Pasqua, segnalato dalla luce, dal candore, e anche dai numerosi riferimenti all’Antica Alleanza, di cui Gesù, morto e risorto, è il compimento definitivo: il monte, la nube luminosa (che con il suo contrasto indica Dio che rivela e nasconde la sua gloria, proprio come nella croce), Mosè, Elia, il volto raggiante, le capanne.
Su tutto, si leva una voce dalla nube, dal Padre: “Ascoltatelo”.
La Trasfigurazione è qualcosa che si vede, ma la voce chiede di ascoltare: la Parola è la mediazione di tutta la realtà divina, è ascoltandola che possiamo “vedere” la gloria di Dio, non per fermarci, allora, ma per “scendere dal monte” e riprendere la strada del discepolo, la strada della croce. Con una speranza nuova.