“Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo”
La quarta domenica di Avvento ci introduce alla figura mite e silenziosa di Giuseppe, definito subito “uomo giusto”. Il Vangelo ne evidenzia il travaglio di fronte a Maria, sua promessa sposa, che si trova in attesa di un figlio prima di andare a vivere insieme al suo sposo. Giuseppe medita di ripudiare Maria segretamente, in modo da non esporla pubblicamente al rischio di una punizione. Il fatto che Giuseppe consideri queste cose mostra lo spazio di libertà che Dio gli lascia (e che lascia a ciascuno di noi) per comprendere la sua vita, per coglierne i percorsi, per provare a concretizzare le sue aspirazioni e il suo desiderio di bene e di felicità.
Proprio in questo spazio Dio si rende presente, manifestando a Giuseppe la sua volontà: “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. Di fronte a Dio, alla sua volontà di salvezza, alla forza del suo amore tutto cambia, perfino le leggi di natura vengono stravolte. Ed è di fronte a questo Dio che Giuseppe vive la sua conversione più profonda: “Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore”. Egli non subisce un ordine cieco, non si sacrifica a un Dio capriccioso che si manifesta dall’alto, ma accoglie la volontà di un Dio che si rivela pienamente con i nomi indicati per chiamare il Bambino: è Colui che salva, è il Dio con noi.
Accogliendo queste parole, Giuseppe trova, seppur nella fatica, anche il compiersi della propria vita e della propria felicità.