“Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”
Il brano inizia con lo scherno dei giudei: “Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio”. Così farebbero i re e i potenti di questo mondo che pensano soprattutto a sé. Quei giudei credono a Dio come al potente dei potenti che non ha bisogno di niente e di nessuno. Per dimostrare di essere il Figlio di questo dio Gesù dovrebbe salvare la propria pelle: dopo tanti miracoli per gli altri sarebbe ragionevole che ne facesse uno per sé! Ma per Gesù, questo dio è solo frutto della nostra fantasia e desideri più segreti . Il Dio vero, il solo Re/Signore esistente non pensa a sè e Gesù, vero Uomo/Dio non scende dalla croce e così manifesta la sua apparente debolezza. Apparente perché proprio questa “debolezza d’amore” svela tutta la potenza del suo Amore sconfinato e al ladrone pentito che grida: “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” risponde:” Oggi sarai con in paradiso”.
Egli, dimentico di sé stesso, del proprio atroce dolore fisico e morale ascolta quello di chi gli sta accanto e così si “fa uno” con ogni creatura umana sofferente e perduta. Per questo è vero Re con un unico potere, quello di amarci smisuratamente. A lui è bello poter dire:” Tu sei l’ unico mio Signore …, sono felice di essere con te come tuo vero discepolo, amico e fratello (anche portando la mia croce) perché tu mi vuoi così, partecipe dell’unico amore che discende dal medesimo Padre! “ricordati di me ( di noi) quando entrerai nel tuo regno.