” Scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua”
L’uomo Zaccheo: una vita basata su potere e prestigio legato ad una ricchezza disonesta ma non è felice. E’ un uomo insoddisfatto e inquieto infatti cerca di vedere Gesù. La sua bassa statura esprime il suo senso di inferiorità che in qualche modo cerca di mascherare con l’accumulo di beni materiali. Più si vuole stare sopra gli altri e più si viene rifiutati. Egli cerca dunque Gesù per essere perdonato e guarito nella sua umanità ferita.
Lo sguardo e la parola. Gesù alza lo sguardo e “vede il cielo in Zaccheo” … scorge il volto di Dio in quest’uomo! La forza di uno sguardo: non tutto ciò che appare è vero nel nostro prossimo! Zaccheo si è sentito, per la prima volta, riconosciuto per quello che era e non per ciò che faceva.
Allo sguardo, Gesù unisce la parola. Lo chiama per nome: “Zaccheo” lo riconosce cioè come persona e lo invita a scendere e aggiunge :” perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Non lo rimprovera, non gli chiede neppure di convertirsi ma desidera solo essere ricevuto da lui. Gesù mostra una calda, cordiale umanità e questo lo sconvolge e lo spinge al cambiamento radicale. Per Gesù non è determinante il peccato ma l’uomo. Egli è venuto a mostrare il volto misericordioso del Padre che vuole salvare ogni uomo.
Due reazioni opposte. Zaccheo scende subito e lo accoglie “pieno di gioia”. La gioia per Luca è il lieto messaggio: anche per i perduti c’è speranza! . Ma non tutti lo credono e invece di condividere questa gioia alzano un muro con la mormorazione. E’ la caparbietà di chi non vuol riconoscere il bene che nasce dal l’azione salvatrice di Dio in Gesù che conclude:”Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare ciò che era perduto” Egli è il buon pastore che affronta la morte per offrire a tutti la vita di figli di Dio in lui Figlio. Dobbiamo solo accogliere il suo sguardo e obbedire alla sua chiamata “Zaccheo, scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua!”