“Io sono il pane della vita”.
La gente cerca Gesù perché ha mangiato i pani moltiplicati da lui.
Gesù educa la folla a preoccuparsi non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà.
Da subito è chiaro che il cibo che dura per la vita eterna è Gesù stesso. Senza cibo non si può vivere, senza Gesù non si può avere la vita eterna. Io sono il pane della vita. Mangiare il cibo che è Gesù (lui lo farà capire più avanti nell’ultima cena) è un mangiare il corpo sacrificato per imparare a sacrificare la propria vita per i fratelli. Il dare la vita è il senso profondo dell’incarnazione e deve diventare anche il senso profondo dell’essere discepoli.
Questa settimana mangiamo Gesù per diventare come lui, pronti a dare la vita per i fratelli.