“…e là pregava”

Questa pagina del Vangelo ci presenta la giornata di Gesù. E’ una giornata densa di attività  con la folla che preme, gli ammalati che chiedono di essere guariti e gli indemoniati che domandano di essere liberati. Sullo sfondo il desiderio di arrivare  a portare a tutti l’annunzio del regno.

 In questo tempo così denso di attività colpisce l’ampio spazio dedicato alla preghiera.  Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Questa settimana è la settimana della contemplazione.

Alla scuola di Gesù siamo richiamati a dare un’anima al nostro “fare”. La vita è la vita con tutti i suoi impegni a cui non possiamo e non dobbiamo sottrarci. Il “fare” ha però bisogno di una radice, di pescare in Dio una carica spirituale. Il “fare” allora non  diventa un mettere lì una cosa dopo l’altra caricandoci di stanchezza, di tensione e di reazioni non belle. La preghiera dà al nostro “fare” uno spessore di umanità  che mentre porta a termine gli impegni  è capace anche di far crescere il rapporto tra le persone.