“Prendi parte alla gioia del tuo padrone”

Questa parabola ci insegna una verità fondamentale: la fatica e la gioia non sono  mai separabili. Sei stato fedele… prendi parte alla gioia… Chiaramente l’approccio di ogni uomo a questi due passaggi è diverso perché è più facile godere la gioia che fare fatica. Di conseguenza  è sempre  forte la tentazione di trovare una scorciatoia che ci porti alla gioia senza passare dalla fatica. L’esperienza del terzo servo è però molto eloquente a questo riguardo. La fatica della fedeltà e  del trafficare i talenti non è il brutto della vita. Il regno dei cieli non è il posto dei furbi. Nelle cose di Dio, il dono di Dio ha un prima nell’impegno dell’uomo. La fatica dell’uomo non è conquista del dono di Dio che rimane radicalmente dono. La fatica dell’uomo è voluta da Dio perché è il volto umano dell’amore e l’amore è la profondità di Dio. L’impegno dell’uomo ad essere amore come Dio, prepara l’uomo a ricevere il dono di Dio perché il dono di Dio è Dio e non un’altra cosa. Non possiamo lasciare inascoltato l’insegnamento essenziale di questa parabola, pena il fallimento della nostra esperienza religiosa. Prendi parte alla gioia del tuo padrone