“Andate anche voi nella vigna”

La parabola individua due situazioni. La vigna e la piazza. O si sta nella vigna, che è il simbolo della vita impegnata per Dio, o si sta nella piazza che è il luogo del disimpegno. Non si può stare un po’ di qua o un po’ di là. La parabola, con molta chiarezza e determinazione, ci pone anche la questione del “chi fa che cosa”. C’è il fare dell’uomo che  consiste  tutto nel togliersi dalla piazza e  nell’impegnarsi nella vigna. C’è il fare di Dio che sta nella chiamata dell’uomo e nel dare il premio.

La parabola sottolinea che ci possono essere interferenze tra il fare dell’uomo e quello di Dio. Di fatto nella vita  ci sono spesso  delle complicazioni: attese sbagliate, pregiudizi, polemiche, valutazioni personali, ecc. tutte cose che  distolgono dall’obiettivo centrale e ci fanno vivere una vita imperniata sulle cose non essenziali.

Il punto focale della parabola resta l’invito all’uomo a impegnarsi per Dio. Le stagioni della vita sono tutte buone per incominciare.

Andate, anche voi nella vigna. La parabola lascia intendere che tutti, nessuno escluso, hanno le qualità per lavorare nella vigna del Signore.

Anch’io non posso dire di no.