Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio

Questo brano  ci insegna un approccio importante all’uomo storico (con il suo bene e il suo male) perché ci insegna l’approccio di Dio. Nel linguaggio di Giovanni il mondo dice l’uomo segnato dal peccato e dal male in genere. Dio ama questo  mondo, che è quello che è,  e per lui manda il suo Figlio unigenito.

Duemila anni di storia ci dicono  che il mondo non è cambiato in seguito a questo fatto. Questa costatazione però non conclude che per Dio l’avere mandato il suo Figlio per salvare il mondo ( come dirà più avanti il testo) è stato un buco nell’acqua.

La Redenzione, per la nostra fede, è il fatto più positivo anche se tanti passaggi della storia dell’uomo sono rimasti problematici.  Il nostro  brano ci  fa capire che per Dio è importante quello che fa Lui non quello che fanno gli altri. Come cristiani dobbiamo imparare questa divina lezione. Noi moduliamo il nostro amore sull’intensità della risposta e siamo sempre in affanno perché tante volte il nostro amore non ha nessuna risposta, a volte addirittura ha una risposta negativa.

Dio ci insegna che  un amore grande (come il dare il proprio Figlio unigenito) trova il suo fondamento nel come è fatto Dio e non  nel come è fatto l’uomo ( che non corrisponde all’amore) . Tutti abbiamo chiaro che la religione si impara ricopiando Dio e non gli uomini. Dobbiamo convertirci per essere discepoli veri e non parte di quel mondo che non cambia anche se Dio ha mandato il proprio Figlio unigenito.