“Resta con noi perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”

La vita degli uomini di ogni tempo, segnata da numerose prove e fatiche, sperimenta tutta la difficoltà ad incontrare il Risorto, che pure mantiene le sue promesse ed è presente in maniera nascosta, ma reale, nelle pieghe delle nostre giornate. Questa è l’esperienza che oggi ci descrive il vangelo, narrandoci il celebre brano dei discepoli di Emmaus, immagini dell’uomo di ogni tempo, immagini di ciascuno di noi e della fragilità che contraddistingue la nostra fede spesso zoppicante e incapace di comprendere in pienezza le parole e le promesse di Dio contenute nella Scrittura.

Il Risorto, tuttavia, non è scoraggiato dalle nostre fatiche e debolezze e lui stesso, in persona, si avvicina e cammina con noi; di fronte ai nostri dubbi, alle nostre fatiche a riconoscere la sua presenza nelle nostre giornate, Egli, con le sue parole e i suoi gesti, capovolge il nostro modo di vedere, il nostro sguardo, illuminando le nostre giornate e svelandoci il vero senso della nostra esistenza, comprese le sue fatiche e sofferenze.

Il gesto che sgombra definitivamente lo sguardo dai dubbi è la frazione del pane: l’Eucaristia, che ogni domenica celebriamo come comunità, capovolge il nostro sguardo e svela che la croce non è la fine di tutto. L’incontro con Gesù Risorto, nascosto ma realmente presente nel pane eucaristico, mostra che solamente una vita spesa nell’amore e nel dono di sé, solamente una vita capace di accogliere con amore le fatiche e le sofferenze della croce illuminate dalla fede, vince la morte e apre alla resurrezione e alla vita eterna.

Allora anche noi, insieme ai due discepoli di Emmaus, diciamo: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Resta con noi, Signore; illumina con la tua presenza gli angoli più oscuri della nostra vita e fa’ ardere il nostro cuore per la gioia dell’incontro con te.