“Andò, si lavò e tornò che ci vedeva”

Il pane, l’acqua, la luce: elementi necessari per la vita umana. Ma da queste realtà naturali il vangelo ci porta a pensare a doni ancora più grandi per lo spirito! La cecità è malattia invalidante ma la cecità del “cuore” è ben più grave! Gesù, come per la samaritana, compie il primo passo verso il cieco e vede la sua pena e vergogna, infatti tutti pensano che la malattia è dovuta a qualche colpa sua o dei genitori  per la quale Dio lo sta punendo. Gesù non sopporta questa concezione di Dio e interviene con un gesto materiale: il fango negli occhi cui segue l’obbedienza di quell’uomo che “andò, si lavò e tornò che ci vedeva”. Il Messia è venuto per ridonare luce all’umanità caduta nelle tenebre dopo la disobbedienza delle origini. Per noi tale illuminazione avviene nel Battesimo. A differenza del cieco guarito, i farisei rifiutano la verità di Gesù che non può guarire la loro cecità interiore, anzi, cacciano il miracolato dalla loro sinagoga. Questi incontra di nuovo Gesù che gli si manifesta come il Messia il quale ora gli dona la gioia della fede. Gesù è la luce che illumina i ciechi, ma che può accecare chi crede di vedere: attenti al fariseismo sempre in agguato!