Tutti vivono per Lui”

“Il Signore è il Dio di Abramo,Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei viventi” Gesù risponde così ai sadducei che, come i farisei, cercano in Lui solo un motivo di accusa. A differenza di questi ultimi, i sadducei (classe ricca e aristocratica) non accetta la tradizione orale della Legge di Mosè (Torah) dove si parla di risurrezione dei corpi. Il caso presentato a Gesù vuole solo mettere in ridicolo la visione religiosa dei farisei:” la donna,dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie, poiché tutti e sette l’anno avuta in moglie?” Gesù reagisce dichiarando che il mondo futuro è radicalmente nuovo rispetto al presente: i giusti uniti a Dio sono sottratti alla morte  e non sono condizionati da ciò che è tipico della vita presente. E’ il mistero dell’aldilà che si chiarirà appieno solo quando ci arriveremo!

Ma il Signore  vuole riportare i suoi interlocutori e noi ad un altro mistero , quello del Dio dei vivi, il quale nella sua fedeltà non abbandona l’uomo nel sepolcro. Dopo la Pasqua del suo Figlio Egli ha fatto anche di noi dei “figli della risurrezione”. Ma noi crediamo davvero nella risurrezione?  S. Paolo giunge a dire che non accettiamo la nostra risurrezione di fatto neghiamo anche quella di Cristo! Ma cosa significa questa fede? Non si tratta solo di aspettare una vita nuova dopo la morte, bensì credere e costruire una storia nuova iniziata dal Risorto il quale legandoci a sé con il battesimo ci coinvolge nella costruzione di una cultura di vita in cui traspaia quella del Signore della storia … Ne seguono tantissime applicazioni concrete che vanno dalla difesa di ogni vita, alla ricerca di una vita dignitosa per tutti, all’impegno quotidiano di ogni battezzato per la costruzione faticosa ma piena di speranza di un mondo più umano che è preludio a quello futuro che Dio ci darà. Infatti” tutti vivono per Lui”