“Pregare sempre, senza stancarsi mai”

Gesù, nel suo cammino verso Gerusalemme, sta formando i discepoli sui misteri del Regno dei cieli e spesso ritorna sulla necessità della preghiera. Con la parabola del giudice  e della vedova riprende il tema. La preghiera permette al discepolo di non lasciarsi abbagliare dalle cose che passano (vedi Lc 21,34). Ma Gesù insiste perché sa che quando l’ingiustizia diventa il clima abituale ed il male sembra avere la meglio, noi siamo tentati di perdere la fede e lasciarci andare alla mentalità del mondo. No, dice Gesù, bisogna  continuare ad avere fiducia in Dio e  a pregarlo con insistenza come la vedova della parabola.

Ma cosa significa pregare sempre? Non  si tratta certo di ripetere delle formule rituali ma piuttosto metterci in vero ascolto di Dio, imparare a discernere la sua volontà su di noi e costruire con Lui un rapporto sempre più profondo: una relazione di reciproca conoscenza e poi di autentico amore che  trasforma sempre più  le nostre scelte quotidiane. Allora la nostra vita, illuminata dalla Parola di Dio (2° lettura) diventerà testimonianza efficace che porterà ( senza tante parole) la luce del vangelo “sulle strade del mondo” secondo il chiaro invito del tema proposto in questa 87° giornata missionaria mondiale. Il Padre che ascolta la supplica dei suoi figli ci sosterrà nella battaglia contro quell’ateismo pratico che avvolge la cultura del nostro tempo e miete tante vittime anche tra cristiani e  impedisce a tanti popoli di scoprire il vero cristianesimo.

Per questo è necessario “pregare sempre senza stancarsi mai”.