Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

La croce nella vicenda umano/divina di Gesù non è un particolare. C’è un disegno preciso che si radica nella misteriosa volontà trinitaria: doveva andare a Gerusalemme, soffrire molto… venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Questa scelta diventa molto chiara alla luce di un’altra parola di Gesù: nessuno ama più di colui che dà la vita. Anche l’Eucarestia che definisce il permanere di Gesù nella sua Chiesa attraverso i secoli è il mio corpo che è dato per voi… è il mio sangue versato per voi e per tutti. Diventa quindi una conseguenza logica che pure la vita del discepolo desideroso di seguire il maestro debba muoversi in questa direzione: Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Gesù qui dice una cosa importante: prenda la sua croce e mi segua. La sua croce è quella che ci pesa addosso in questo momento. Non è una croce generica; è quella che mi appartiene perché mi fa male adesso. E mi segua. Il prendere la croce non è un gesto nel quale resto schiacciato dal suo peso. Con la croce devo camminare sulle strade della vita per fare fino in fondo la mia parte. L’impegno per questa settimana allora è: Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.