Il regno dei cieli è simile ad un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Gesù ci racconta in questa parabola il dinamismo della grande storia dell’umanità e della piccola storia di ciascuno. Il regno dei cieli è la realizzazione della storia come Dio l’ha pensata. Alla sequela di Gesù, il discepolo continua a seminare il buon seme. La zizzania c’è e c’è anche si preoccupa di seminarla. Ma questa è la grande novità del Vangelo: il male che gli altri fanno non impedisce a me di fare il bene. Nel grande campo del mondo questo confronto serrato continua da sempre e non è pensabile che abbia un termine in futuro. Quando il bene e il male arrivano a maturità, dai loro esiti ultimi non può non emergere un giudizio di realizzazione o di fallimento. Seminare il buon seme è costruire la vita con la logica di Dio e trasformare la storia in regno dei cieli. Il regno dei cieli a sua volta è la trascrizione nell’umanità del mistero del Verbo fatto uomo. Fare il bene in un mondo dove altri fanno il male è il cuore della religione. Il regno dei cieli è simile ad un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.