E’ la festa della Trinità. Il Vangelo di Giovanni ci mostra l’Amore tra il Padre e il Figlio nel momento in cui questo Amore incrocia la storia degli uomini. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. L’infinito Amore tra il Padre e il Figlio non impedisce loro di aprire il rapporto trinitario alle creature. Qui si rivela la natura profonda dell’Amore che è l’altro nome di Dio e il senso del suo agire. Dio Amore per Amore del Figlio è Amore per l’uomo che attraverso questo Amore fa della sua vita una tensione a Dio Amore. Si chiude così il cerchio e l’uomo si ritrova dentro la Trinità. Tutto questo richiede un passaggio essenziale da parte dell’uomo: Chi crede in Lui non è condannato. L’uomo deve dire il suo Sì all’Amore di Dio. Questo Sì nella tradizione cristiana si chiama fede. La frase che abbiamo scelto per questa settimana è: Chi crede in lui non è condannato. Nella logica sovrabbondante di Dio Amore chi crede non va perduto ma ha la vita eterna, la pienezza dell’esperienza di Dio.