Se mi amate osserverete i miei comandamenti. Gesù detta una regola precisa: l’amore si definisce per i fatti. Amiamo quando il nostro amore non rimane sentimento ma diventa storia. I comandamenti di Gesù non sono facili; arrivano fino all’amore per il nemico, al dare la vita. Questo amore non è opera umana; è grazia. Da solo io non sono capace di amare così; l’amore comporta la presenza di un Altro. Il Padre vi darà un altro consolatore perché rimanga con voi per sempre. Gesù ci sta dicendo che l’infinita forza dell’amore trinitario, lo Spirito Santo, viene dato al discepolo. La vita nell’amore diventa una vicenda divina. Tutto questo è dono ma non è scontato. Il mondo, ad esempio, non può riceverlo perché non lo vede e non lo conosce. Per il discepolo è diverso: voi lo conoscete, perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Nel linguaggio giovanneo il mondo è costituito da quelli che non riconoscono la presenza dello Spirito e non vivono secondo questa presenza. E’ fondamentale riconoscere la sua presenza e comportarsi di conseguenza. La risposta più completa sta in un investimento adeguato nelle parole di Gesù: Se mi amate osserverete i miei comandamenti. E’ il proposito di questa settimana