L’opera di Dio è iniziata nella creazione del mondo e non si è ancora conclusa. In Gesù, ancora oggi, il Padre visita il mondo e la storia. In ogni luogo, anche il più sperduto, Gesù vuole portare il suo Vangelo. Quello che faceva duemila anni fa in Palestina lo fa oggi in tutto il mondo. E come fa? Proprio come all’inizio.

Gesù manda avanti a sè uomini e donne a preparare il terreno. I missionari non sono chiamati a salvare ma a predisporre gli animi all’accoglienza della buona notizia. Ogni battezzato ha questo compito: mostrare la gioia che viene dall’incontro con Gesù.

Come si annuncia? A due a due. Cioè amandosi. Andando d’accordo. Aiutandosi. Sostenendosi. Chi ama mostra una vita nuova. Basta questo. Poi, ci pensa Gesù. È Gesù che finalizza l’opera della salvezza, non noi. Solo Dio può salvare! Guai a noi inseguire sogni di gloria. Siamo semplicemente servitori.

Abbiamo bisogno di ricordarsi più volte questa parola. Quanto affanno nel tentativo di mettere a posto tutto. Quanti deliri di onnipotenza si schiantano rovinosamente sulla nuda realtà. Facciamo bene e umilmente la nostra parte. Accettiamo e amiamo la nostra inconcludenza. Rivestiamoci di umiltà e lasciamo fare a Dio. Molto meglio.