«Se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina». 2Cor 11,1-11. Un tempo c’erano i cosiddetti sofisti. Erano persone erudite, molto abili nel parlare, ma di gran lunga meno sapienti dei filosofi. Avevano molto più seguito dei filosofi perchè sapevano adattare i loro discorsi agli umori della maggioranza. Una realtà similare era quella dei veri e falsi profeti in Israele: i veri profeti, a costo di pagare con la vita la fedeltà a Dio, sostenevano discorsi invisi dai potenti; i falsi profeti, al contrario, si allineavano con i poteri forti pur di aver salva la pelle. San Paolo dichiara apertamente di non essere un oratore, di non parlare per professione, ma di avere a cuore anzitutto la verità di Cristo. Occorre riconoscerlo: la verità non ha mai avuto un grande appeal! È molto più avvantaggiata la menzogna! Perchè? Perchè la verità è una e la menzogna è molteplice. La verità spinge all’obbedienza, la menzogna si adatte a tutte le forme possibili, criptandosi al bisogno. Guardate chi ha successo nell’opinione pubblica: è tutta gente che cavalca gli stereotipi di un pensiero relativista! Appena qualcuno abbozza un ragionamento viene silenziato. Dobbiamo stare attenti a chi riceve facile consenso… amiamo più l’ostica verità alla facile menzogna. Buona giornata