«Costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà». At 20,17-27. Mi chiedo che cosa abbia avvertito San Paolo nel momento in cui si è sentito “costretto” dallo Spirito. Non smetto mai di ribadire come lo Spirito sia il primo garante delle libertà: come è possibile che abbia costretto san Paolo a compiere questo viaggio a Gerusalemme. Per di più, senza saperne nemmeno lo scopo. Provo a interpretare. Esistono delle situazioni particolari in cui si avverte che c’è da fare una determinata cosa e non si riesce a togliere il pensiero da quella cosa. Se ne avverte il peso e, magari, la pericolosità ma occorre mettersi in gioco. La scelta determina in maniera chiara che cosa conduce la nostra vita: o il nostro buon senso o la voce dello Spirito. Bisogna affrontare il rischio, non per il gusto dell’impresa o dell’avventura ma per senso di obbedienza. Anche Gesù, ad un certo punto, sente che deve andare a Gerusalemme. Sa benissimo che affronterà una lotta strenua con il mondo farisaico ma desidera fare la volontà di Dio a tutti i costi. Non mette davanti la tutela della sua incolumità. Prima viene il Padre. Così, per san Paolo, prima viene Gesù. Questa è la fede… Buona giornata