«Cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro». At 16,1-10. Nel leggere gli Atti degli Apostoli si intuisce come i cristiani leggessero tutta la loro storia in chiave teologica. Gli eventi non erano semplici accadimenti ma opportunità offerte da Dio per una vita santa. Così: le persecuzioni? Non un ostacolo ma l’occasione per evangelizzare i popoli pagani. Le percosse? Non un pretesto per piangersi addosso ma l’opportunità per rendere gloria a Dio. Tutto è letto come una predisposizione della realtà a rendere evidente ai credenti le scelte da prendere. Nelle righe che ho riportato all’inizio, è chiaro come Paolo legga un impedimento al suo ingresso in Bitinia come un’opera dello Spirito. Paolo non si intestardisce nel suo progetto. Vede che non ci sono le condizioni e lo abbandona con assoluta libertà. Mi sembra un bellissimo criterio per il discernimento, valido anche oggi. Quanto ci intestardiamo nei nostri progetti. Buttiamo via tempo, risorse, salute, senza che qualcuno ce lo abbia esplicitamente richiesto. È soltanto la pretesa di realizzare i nostri sogni. Mentre ciò che siamo chiamati a realizzare sono i progetti di Dio. Ciò che viene da Dio va avanti agevolmente… ciò che è nostro sarà sempre una lotta prometeica. Buona giornata