«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi». Gv 15,9-11. Se è giusto che insegniamo ai ragazzi a non copiare nei compiti in classe, è altrettanto giusto che insegniamo loro che, nella fede, copiare è doveroso. La nostra umanità ha una matrice ed è l’umanità di Cristo. C’è un elemento che caratterizza l’umanità di Cristo: il fatto che è legata alla divinità del Padre. Pertanto, se imitiamo l’umanità di Cristo è consequenziale che imitiamo Dio stesso. Il processo è questo: dal Padre al Figlio e dal Figlio ai figli. Se vogliamo trovare noi stessi dobbiamo ricercarci in Dio. In questo senso non siamo degli originali assoluti. La ricerca smodata del proprio io assoluto, indipendente, unico, è fuorviante e inconcludente. Gesù non ha remore nel dire ai suoi discepoli che il suo amore nei loro confronti non è una sua prerogativa. Gesù non fa altro che rifare, pari pari, quello che il Padre fa con lui. Per questo chiede di fare lo stesso. Guardando le sue scelte, le sue predilezioni, i discepoli hanno accesso direttamente alla matrice dell’umanità. Mi chiedo? Ma è possibile all’uomo amare come Dio? No! Da solo sicuramente no! Per questo Gesù dona il suo Spirito! È Lui che in noi ama divinamente… si tratta solo di aderire. Buona giornata