«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?». Gv 14,7-14. Ci si può incontrare tutti i giorni con delle persone, magari incrociandosi per andare al lavoro, eppure rimanere dei perfetti sconosciuti. Capita ormai regolarmente… soprattutto con l’avvento dei cellulari, la maggioranza delle persone si autoesclude dalla relazione infilandosi bellamente le cuffie nell’orecchio. Il problema è che capita pure nelle relazioni famigliari di passare per perfetti sconosciuti. Si immagina di conoscere o di essere conosciuti dai propri cari e poi capita di incappare in sorprese del tutto inaspettate. La relazione esige tempo, profondità, pazienza, stima, desiderio. La velocità e la frenesia a cui siamo sottoposti, porta spesso a vivere accanto ma non dentro l’altro. È ciò che è capitato anche al nostro caro Filippo. Ha ascoltato, ha visto, quello che Gesù ha compiuto, eppure non ne è giunto ad una conoscenza vera della sua identità. A volte ci viene da pensare che la nostra conoscenza di Gesù sia scarsa perchè non è vivo in carne ed ossa qui e ora… Non è così! La testimonianza di Filippo ce lo attesta. Tutto dipende da quanto il nostro cuore è aperto e desideroso di conoscerlo a fondo. Allora conosceremo ben oltre la carne! Non solo il vero uomo ma anche il vero Dio. Buona giornata