«Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gv 6,60-69. Quando una parola appare dura? Immagino, quando provoca una crisi. Ma la crisi è una cosa così negativa? Non credo proprio. La crisi serve a generare una riflessione, un approfondimento. È un punto di partenza prezioso per la ricerca. Soltanto quando si mettono in discussione le certezze assodate si possono avere delle ragioni forti. Il problema è che amiamo tutti le parole accomodanti, suadenti, compiacenti. Gesù che ama l’uomo non ha paura di pronunciare parole fastidiose, urticanti. Il suo desiderio è che arriviamo tutti ad una vita piena. In questi giorni in cui assistiamo alla presa di possesso della cattedra di Pietro da parte del nuovo Papa sentiamo i giornali che già si domandano se la sua parola sarà di approvazione o di disapprovazione delle idee che sono date per vere e giuste. È una posizione chiusa, arroccata. Il Papa pronuncerà parole secondo il Vangelo che, inevitabilmente, potranno urtare la sensibilità di qualcuno. Va bene così. Non sono parole contro ma parole a favore di un confronto. Bene che nel mondo si dibatta tra pensieri diversi: è la condizione, il prerequisito della cultura. Se verranno pronunciate parole “dure” ben vengano. Non appiattiamoci al pensiero unico voluto da chi vuol addormentare le coscienze! Buona giornata