«Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita». Gv 6,52-59. Il catechismo ci ha insegnato che per ricevere la santa comunione è necessario essere in grazia di Dio. Cosa vuol dire? Non aver interrotto bruscamente la relazione con il Signore attraverso scelte consapevoli, deliberate e di una certa gravità. I cosiddetti peccati mortali. Ci sta. Però. Però mi sembra paradossale credere che nelle assemblee domenicali, più della metà dei partecipanti non faccia la comunione. Davvero tutti hanno commesso dei peccati così pesanti da ritenere interrotto il rapporto con Dio? E perchè, allora, “osano” presentarsi al suo cospetto senza problemi? Se dovessi litigare pesantemente con una persona, non solo non ci andrei a mangiare insieme ma nemmeno andrei a incontrarla per ascoltarla… Spero che possiate capire il paradosso. Mangiare la carne e bere il sangue di Cristo significa avere in sè la vita. Vuol dire coltivare un rapporto vitale con il Signore, riconoscendolo vivo e operante nella propria storia. L’Eucaristia è l’atto con il quale la comunità dei credenti riconosce che Gesù è vivo e che con Lui è possibile incontrarsi e diventare sempre più intimi. Non precludiamoci una grazia così grande! Buona giornata