«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Gv 12,1-11. Sono le parole di Giuda a fronte della scelta di Maria, la sorella di Lazzaro, di ungere i piedi di Gesù con trecento grammi di profumo. Una esagerazione oggettiva. Ma si può dare una misura allo spreco tipico dell’amore? Una mamma che ama il figlio sta a calcolare il tempo che gli dedica? Proprio in questi giorni, ho parlato con un papà il cui figlio dodicenne è stato scoperto affetto da un brutto male. Senza pensarci due volte ha preso tutti i suoi risparmi e li ha mesi a disposizione dei medici per trovare la cura più efficace. Ha altri due figli. È irrazionale. Dovrebbe pensare pure a loro. Ma in questo momento il suo amore chiede radicalità, non può fare calcoli. Maria, che ama Gesù, sente che c’è odio nei suoi confronti. Vuole esprimergli tutta la sua gratitudine e il suo bene. Non misura i suoi gesti. Le importa solo dire il suo amore. Giuda non ama. Per forza che ha un altro metro di misura. Non può capire. Se pensiamo al nostro amore per Gesù siamo esagerati o facciamo calcoli? Capiamo subito da che parte stiamo… Buona giornata