«Chiama se stesso figlio del Signore e si vanta di avere Dio per padre». Sap 2,1a.12-22. Molti mi chiedono delucidazioni sul senso della vita, su ciò che accadrà dopo la morte, sul mistero del male. In base alle conoscenze che ho appreso lungo gli anni cerco di rispondere ma, alla fine, dico sempre che non ho la presunzione di sostenere tutte queste convinzioni a partire da una mia comprensione ma in base alla fiducia che ho in Dio Padre. Intendo dire: le spiegazioni che do sono tutte relative. Possono essere anche sbagliate. Magari, nella mia testa funzionano benissimo e nella realtà sono diverse. Ciò che per me, invece, è indubitabile è il fatto che Dio è Padre e io sono figlio in Cristo. Questo mi basta! Se Dio mi ama non mi interessa sapere come: mi basta vivere in questa certezza! Di fatto, se leggiamo il Vangelo, ci accorgiamo che Gesù non ha voluto fornire spiegazioni su tutto ma ha solo testimoniato il suo abbandono totale alla volontà del Padre. Ha affrontato ogni situazione, semplice o critica, con la granitica convinzione che il Padre era con Lui e agiva in Lui. Credo che così debba essere il nostro modo di affrontare la vita. Buona giornata