«Prega davanti a lui e riduci gli ostacoli… devi odiare fortemente ciò che lui detesta». Sir 17,20-28. Chi si dichiara credente non è immediatamente coerente. Credere non significa essere ciò che si crede. Credere significa riconoscere la bellezza di Dio e desiderarla. Per questo il credente prega: perchè vede la sua condizione e la trova tanto difforme dalla verità. Pertanto, ha bisogno di chiedere al Signore l’aiuto e la grazia per poter camminare nelle sue vie. Un credente ogni giorno si misura con le proprie brutture e per esse chiede perdono. Detesta il male che lo attanaglia e lo combatte, seppure con forze ridotte e mancanti… Un credente, per questo, conoscendo in profondità il suo cuore, è in grado di aver pietà per chi sbaglia e pecca: riconosce nell’altro le proprie mancanze! Una canzone di qualche tempo fa diceva proprio così: “Gli altri siamo noi”… Un credente riconosce che la storia è fatta di cadute e di risalite, di abissi e di vette, dove Dio non abbandona mai ma rimane come garanzia di una pienezza possibile. Un credente non dispera, per sè e per gli altri. Perchè il baricentro della storia lo riconosce in Dio, non in se stesso! Non posso che vivere da credente… Buona giornata