«Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì». Mi capita di vedere dei documentari che raccontano le traversie dei nostri alpini nella grande guerra: il freddo che hanno subito, la fame che hanno sopportato, la paura che hanno patito… prove assurde, difficili anche solo da immaginare! Che tempra, che resistenza, che forza d’animo… Noi sembriamo delle mezzecalzette al confronto! È evidente il motivo per cui le generazioni che ci hanno preceduto siano state così solide e decise: le prove della vita le hanno così temprate  da diventare capaci di scelte molto chiare e determinate. Oggi siamo molto più ballerini… di fronte alle prime difficoltà scappiamo cercando le soluzioni più facili e leggere! Soprattutto evitiamo ai piccoli tutte le amarezze e le asperità della vita, semplificando tutto e nascondendo le fatiche e i fallimenti. La Lettera agli Ebrei sostiene a chiare lettere che la statura di Cristo non deriva da una dotazione divina ma da una vera e propria storia di passione e di dolore! Serve patire… è cosa buona che attraversiamo anche i moneti bui… è da lì che impariamo a vivere capendo che abbiamo bisogno di sottostare a Colui che, solo, possiede i segreti della salvezza… Buona giornata