«Vi annunciamo la vita eterna che era presso il Padre». Dopo Santo Stefano, la Chiesa celebra la santità che si è manifestata nella persona di Giovanni, il discepolo più amato e l’evangelista più contemplativo. Giovanni ha fatto qualcosa di straordinario? A me non sembra. Semplicemente ha detto e scritto quello che ha udito e ha sentito. La santità di Giovanni consiste nell’essersi fatto trasparenza della vita ricevuta. Ha seguito Gesù, l’ha ascoltato e l’ha amato: in questa maniera è entrato nel suo cuore e l’ha compreso. Ha colto nella persona di Gesù la dimensione dell’Eterno, cioè ciò che è da sempre e sarà per sempre! La vita eterna non è altro che la vita divina. E la vita dell’uomo può essere divina ed eterna nella misura in cui accoglie il modo di essere di Gesù. Giovanni ci insegna che Gesù va amato con il cuore, non capito con il cervello! Ma tutta la vita, in genere, diventa bella, entusiasmante, positiva, solo quando la amiamo… Se ci pensiamo, il criterio che abbiamo imparato è che si può amare veramente solo quando si hanno delle ragioni per amare… In realtà, è proprio il contrario: è amando che si trovano le ragioni per amare! Giovanni l’ha sperimentato e l’ha annunciato! Buona giornata