Il Natale non è un ricordo ma una memoria. Il Natale non è una celebrazione ma è un avvenimento. Il Natale, pertanto, è evento, è qualcosa che si fa, è qualcosa che succede. E succedendo ha a che fare con la nostra vita qui e ora. È questa la logica che lo ha originato: Giuseppe e Maria erano in Giudea per questioni burocratiche. L’imperatore aveva indetto il censimento e Giuseppe, essendo della famiglia di Davide, doveva andare a Betlemme a farsi registrare. Maria era incinta. Forse non si aspettavano che proprio in quei giorni si compissero i giorni del parto… ma è avvenuto. Hanno preso atto. La realtà li ha messi di fronte al fatto. È vero, avevano avuto sia Maria che Giuseppe degli annunci angelici che presentavano il bambino come il Figlio dell’Altissimo ma, ora, davanti ai loro occhi c’era soltanto un piccolo e semplice bambino. Il Natale è il compimento di un annuncio, ma in quanto compimento è solo un inizio… Per Giuseppe e Maria nasce una vita nuova: la loro esistenza d’ora innanzi consisterà nel vedere come quel bambino si rivelerà Figlio di Dio. La storia, se è Natale, diventa luogo permanente di rivelazione. Dio parla così: la carne è epifania di salvezza: nostro compito è accogliere. Spettacolo! Buon Natale a tutti