Scritto da segreteria BVB
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Lunedì 08 Gennaio 2018 09:06 |
COMUNITA' PASTORALE BEATA VERGINE DEL BISBINO
ASSEMBLEA COMUNITARIA DOMENICA 14 GENNAIO 2018
TEMA: rapporto tra parrocchia e comunità pastorale
DESTINATARI: tutti i collaboratori che prestano un servizio nelle nostre cinque parrocchie e/o nella comunità pastorale del Bisbino
RITROVO: ore 15.00 oratorio di Cernobbio
l'invito è quello di concludere insieme l'assemblea partecipando alla S. Messa delle ore 18.00
Vi aspettiamo ! don Stefano, i sacerdoti collaboratori e il C.P.C. |
Ultimo aggiornamento Venerdì 12 Gennaio 2018 09:09 |
Scritto da segreteria BVB
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Lunedì 08 Gennaio 2018 08:59 |
«Vide squarciarsi i cieli» (Mc 1,10a) Battesimo del Signore - B - 7 gennaio 2018 dal Vangelo secondo Marco La brutalità di questa immagine dei cieli che si squarciano ripete in termini nuovi il mistero del Natale, di un Dio che varca le porte del suo cielo per venire da noi, sulla nostra terra e nella nostra natura umana. Sentiamo ancora l'eco dell'Epifania, cioè della manifestazione della divinità di Cristo, riconosciuta e adorata giusto ieri dai Magi a Betlemme e dichiarata inequivocabilmente oggi dalla voce del Padre e dallo Spirito Santo che discende verso di lui nel Giordano. Dio è nel mondo! Ma questa estrema vicinanza di Dio all'uomo, di cui ha scelto di condividere la natura, ha il sapore della definitività. Cristo Gesù ha assunto un corpo di carne che, anche dopo la risurrezione, non lascerà più. Il suo legame con l'uomo non è stato provvisorio. Ce lo dice l'evangelista Marco proprio in questa immagine dei cieli squarciati. La scelta di questo verbo (non condiviso da Matteo e Luca, che preferiscono il più delicato aprirsi dei cieli) segna la distruzione di un muro, di un confine prima invalicabile e ora aperto per sempre. Venendo nel mondo Gesù ha aperto a noi la strada per il cielo. Assumendo la natura umana, Dio ha preparato per noi la vita divina, come figli nel suo unico Figlio. Così possiamo gustare nel vangelo di questa domenica l'armonia tra quel «Gesù che venne da Nazaret», come un uomo tra tanti, e il divino Figlio, in cui il Padre si compiace; un'armonia che attende tutti coloro che vorranno oltrepassare, quando il Cristo verrà nella gloria, i confini dei cieli squarciati. |
Scritto da segreteria BVB
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Martedì 02 Gennaio 2018 09:57 |
SOLENNITA' DELL'EPIFANIA S.Messe pre-festive con solito orario venerdì 5 gennaio
S.Messe festive sabato 6 gennaio: ore 8.00 Piazza ore 9.45 Rovenna ore 10.00 Maslianico/S.Teresa* ore 10.30 Cernobbio/Red* ore 11.00 Piazza* ore 11.00 Stimianico* ore 18.00 Maslianico/S.Teresa ore 18.00 Cernobbio/orat
*benedizione dei bambini
vespri solenni: ore 15.00 Rovenna con processione e benedizione bambini ore 15.00 Piazza |
Ultimo aggiornamento Martedì 02 Gennaio 2018 09:58 |
Scritto da segreteria BVB
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Martedì 02 Gennaio 2018 09:40 |
«I miei occhi hanno visto la tua salvezza» (Lc 2,30) Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe - B - 31 dicembre 2017 dal Vangelo secondo Luca Lc 22,40
Le parole di Simeone segnano la sua presa di coscienza su quanto stava accadendo nel mondo in quei giorni: la salvezza di Dio aveva iniziato ad operare secondo il suo piano redentivo nella nascita del piccolo Gesù; poi, con moto dilagante, avrebbe continuato ad espandersi a tutte le genti, come fa ancora oggi e farà fino alla fine dei tempi. Ecco la pace di Simeone, ecco la nostra pace, ecco la pace inaugurata dal Natale del Signore. Da quel momento nulla è più stato come prima, la prospettiva dell'uomo è stata ribaltata: dalla morte alla vita. Maria e Giuseppe portano Gesù al Tempio per riscattare il loro primogenito, come voleva la legge di Mosè; ma forse ancora non erano consapevoli che proprio il loro figlio, primogenito del Padre celeste, Tempio vivo della Nuova Alleanza, avrebbe a sua volta riscattato il mondo intero, dal tempo di Adamo votato al peccato e alla morte, per condurlo con sé verso la Gerusalemme celeste. L'avevano compreso bene invece Simeone e la vecchia Anna, perché lo Spirito Santo aveva illuminato i loro occhi, che da tempo scrutavano il cielo in attesa del Salvatore. La loro fede nella promessa di salvezza, che da sempre Dio aveva fatto a Israele, permette loro di riconoscerlo quando se lo trovano davanti, anche nella povertà e nell'umiltà di un infante. Alla stessa maniera, anche la nostra fede nella promessa di eternità che Dio ci ha rivolto si rinnovi, perché lo Spirito di Cristo possa abitare sempre in noi e aiutarci a riconoscere la sua azione e la sua volontà. |
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